In particolare l’area di Procoio conserva i resti di un impianto termale e di un’estesa villa marittima di prima e media età imperiale (I-IV secolo d.C.): i resti comprendono una grande cisterna-ninfeo a due piani con mostre d’acqua, un edificio termale riscaldato con natatio (piscina) e un grande muraglione a contrafforti.
La cisterna, visibile in parte, serviva al rifornimento idrico delle terme e della villa e, pur essendo un edificio dalle funzioni pratiche, aveva muri esterni con nicchie ed esedre talmente decorati da farlo sembrare una fontana monumentale (ninfeo).
Le terme, risalenti alla prima età imperiale ma accresciute in età traianeo-adrianea e più volte risistemate, hanno una pianta articolata con ambienti caldi e freddi distinti tra loro. Il frigidarium (ambiente per i bagni d’acqua fredda) era costituito da un locale absidato che ospitava una grande vasca alla quale si scendeva attraverso tre gradini. Più piccolo, ma di pianta simile, era il calidarium (vano per i bagni caldi), al quale si affiancavano degli ambienti che conservano le tipiche tracce di un impianto di riscaldamento: le suspensurae (pilastri per rialzare il pavimento e creare un’intercapedine dove passava l’aria calda) e i tubuli (piccoli tubi in terracotta inseriti nei muri che svolgevano la medesima funzione).
Il muraglione, lungo 160 m e con 39 contrafforti, delimitava la villa verso la costa e costituiva anche una sorta di facciata monumentale, come testimoniano i resti di decorazione pittorica trovati proprio sul suo lato esterno affacciato sul mare.