Tomba della Pietrera

La Tomba della Pietrera, databile alla seconda metà del VII secolo a.C., deve il suo nome all’uso fatto per secoli dagli abitanti del territorio che se ne servivano come cava di pietra da costruzione. La Tomba, dall’aspetto di una piccola collina artificiale, rappresenta senza dubbio il più grande monumento funebre dell’antica città etrusca di Vetulonia, grazie alla sua imponente struttura a tumulo, che si sviluppa con un diametro di circa 60 metri e un’altezza originaria di circa 14 metri. 

Il tumulo, un tempo circondato da un tamburo oggi perduto e sostituito da muretti a secco, racchiude al suo interno una camera funeraria a tholos, caratterizzata da una pseudocupola ottenuta mediante l’aggetto progressivo di filari di pietra. La particolarità di questo ambiente consiste nella sovrapposizione di ben due camere funerarie: la prima, a pianta circolare, costruita nel terzo quarto del VII sec. a.C., crollò probabilmente già durante o subito dopo la sua costruzione, forse per l’utilizzo di materiali non idonei. Su di essa fu perciò edificata una seconda camera, a pianta quadrangolare, provvista di pilastro centrale e di un lungo dromos, un corridoio di accesso a cielo aperto, alle cui pareti si aprivano due piccole celle contrapposte, che ancora oggi è possibile ammirare. 

Al suo interno venne inoltre rinvenuto un ricco corredo di ceramiche e oreficerie e perfino alcune statue in calcare, della seconda metà del VII sec. a.C. che costituiscono uno dei pochi complessi scultorei di età orientalizzante scoperti in Etruria. 

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