Posta sulla Via dei Sepolcri, a circa 600 metri di distanza dalla Tomba della Pietrera, si trova la Tomba del Diavolino II, altro grandioso monumento funebre del Parco archeologico di Vetulonia, noto anche come Tomba del Pozzo dell’Abate. La struttura, considerata uno dei sepolcri più importanti della geografia funeraria etrusca, si trova leggermente in basso rispetto al piano stradale e consiste in un imponente tumulo di circa 60 metri di diametro, cui si accede mediante un lungo dromos a cielo aperto nel primo tratto, al cui termine è posta la porta di accesso dell’unica camera sepolcrale. Il cumulo di terra è delimitato da un triplice filare di pietre squadrate che formano un tamburo circolare posto attorno alla Tomba stessa. Percorrendo dunque il lungo e stretto dromos si viene condotti alla porta ad architrave che chiudeva l’accesso al corridoio coperto, mentre la camera sepolcrale, di forma quadrangolare, è stata raccordata alla volta della falsa cupola di copertura tramite la tecnica dell’inserimento di pennacchi angolari. Esempio fra più rappresentativi della sua tipologia, e, come la Pietrera, tra più grandi tumuli rinvenuti in Etruria, il sepolcro venne esplorato una prima volta nel 1884, quando venne messo in luce un breve tratto del tamburo, per poi venire nuovamente scavato nel 1903, quando venne liberata la camera centrale e recuperato qualche frammento del corredo funerario. Il pilastro centrale posto a sorreggere la volta è stato ricostruito intorno al 1980 con materiale plastico.
Tomba del Diavolino II