La Tomba del Belvedere, oggi visibile solo attraverso un cancello, si trova all’inizio della cosiddetta “Via dei Sepolcri” e venne portata alla luce nel 1897. Costituita da una camera a pianta quadrangolare su cui si aprono tre celle laterali, presenta in realtà una struttura molto irregolare, a cui si accede percorrendo un breve dromos di circa 3 metri che introduce a un ampio vestibolo, sul quale si trovano appunto le tre camere, due di forma rettangolare poste nella zona posteriore e una terza costruita sul lato sinistro, di forma trapezoidale. L’ingresso conserva ancora l’architrave originario, mentre non c’è più traccia del lastrone di pietra che doveva chiudere la camera sepolcrale, probabilmente riutilizzato. Lungo le pareti della camera funeraria si trovano inoltre delle piccole nicchie destinate ad accogliere i defunti inumati.
Al momento del suo ritrovamento era ancora visibile parte della copertura formata da grandi lastre aggettanti, mentre il soffitto già in antico doveva presentare problemi di stabilità: durante la sua scoperta infatti risultava sorretto da una colonna in marmo scanalata, oggi dispersa. La Tomba non ha però restituito materiali significativi che possano consentire di fissare con precisione il periodo della sua edificazione, ma sulla base della sola tipologia architettonica si può comunque proporre una sua possibile datazione verso la fine del VII o l’inizio del VI secolo a.C., così come dai vari materiali rinvenuti risulta ormai certo il suo riutilizzo nel II secolo a.C., in epoca romana repubblicana.