Alle pendici della collina settentrionale di Roselle sorse, in età romana, un complesso termale scoperto negli anni Trenta del Novecento. Le terme, databili ai primi decenni del II secolo d.C. sotto Adriano, erano costruite secondo tecniche tipiche del periodo e decorate con mosaici bianchi e neri a soggetto marino. L’edificio, a pianta a “L”, comprendeva ambienti diversificati: una palestra porticata e una natatio, seguite dalle sale da bagno. Il percorso termale iniziava dal frigidarium con vasca fredda e proseguiva nei vani riscaldati del tepidarium, del laconicum ad alta temperatura e del caldarium, dotato di due vasche calde. Vi erano inoltre spazi minori destinati a spogliatoi, servizi e cura del corpo, tra cui una latrina. Poche sono le strutture conservate relative agli impianti di riscaldamento e alla circolazione dell’acqua.
Tra IV e V secolo d.C., dopo l’abbandono delle terme, questo spazio fu trasformato in una basilica a tre navate, probabilmente la prima cattedrale di Roselle, sede vescovile fino al trasferimento a Grosseto nel 1138. L’area divenne anche necropoli: le sepolture più antiche, ordinate e spesso realizzate con lastre provenienti dal Foro, appartenevano sia alla popolazione locale sia a individui di origine longobarda, come indicano gli ornamenti e le armi deposti nelle tombe (VI-VII secolo). Nei secoli successivi, fino al XII secolo, le sepolture divennero più semplici e disposte senza ordine.