Lungo il decumano che conduce al Foro si sviluppa un quartiere di botteghe e attività artigianali, sorto agli inizi dell’età imperiale e riorganizzato tra IV e V secolo. Gli ambienti affacciati sulla strada, interpretati come tabernae, presentano banconi, ripiani e pozzi; alcuni vani mostrano tracce di soppalchi lignei e spazi per l’esposizione della merce. In uno degli ambienti furono rinvenute statue marmoree provenienti da edifici pubblici retrostanti, tra cui il ritratto femminile associato ad Agrippina Minore. L’ultimo locale verso il Foro, più ampio, era destinato ad attività artigianali, come suggeriscono forni e scorie di lavorazione dei metalli.
Il Foro, cuore politico, religioso e commerciale della città (I sec. a.C.), è pavimentato in travertino e delimitato a est dal cardo maximus e a ovest dall’affaccio sulla pianura. Vi si affacciano la Basilica, sede della vita pubblica e giudiziaria, con colonnato interno e tribunal, e l’edificio dei Flamines Augustales, riccamente decorato e legato al culto imperiale. Accanto si trova il podio di un tempietto dedicato forse al divo Augusto e, poco più a sud, la domus dei mosaici. Sul lato settentrionale sorgono edifici pubblici raggiungibili tramite gradinata e doppio portico; alle loro spalle si conservano strutture etrusche, tra cui il grande tempio del VI secolo a.C. e la strada lastricata che conduceva all’auguraculum.
Tra gli edifici tardo-repubblicani e imperiali spicca la cosiddetta Basilica dei Bassi, forse sede del senato locale, con abside, nicchie marmoree e sculture familiari, oggi ricostruite in copia