La cinta muraria di Cosa è uno degli esempi più imponenti e meglio conservati di fortificazione in opera poligonale in Italia. Lunga circa un chilometro e mezzo, avvolgeva completamente la colonia, proteggendola dagli attacchi provenienti sia dall’entroterra che dal mare. La sua straordinaria resistenza si deve alla tecnica delle mura poligonali: enormi blocchi di pietra venivano sagomati con precisione e posati senza malta, incastrandosi perfettamente come in un gigantesco puzzle di roccia. Questo metodo conferiva alla struttura un’eccezionale stabilità, tanto che ampi tratti sono ancora perfettamente leggibili dopo più di duemila anni.
Il circuito era rafforzato da diciotto torri, distribuite nei punti strategici per migliorare la sorveglianza e offrire protezione in caso di assedio. Tre porte principali mettevano in comunicazione la città con il territorio: Porta Romana, ingresso monumentale verso il dominio di Roma; Porta Fiorentina, rivolta verso l’entroterra e le vie commerciali; Porta Marina, collegamento diretto con il porto sottostante, fondamentale per gli scambi marittimi. Le mura non furono soltanto un sistema difensivo, ma contribuirono a definire la struttura urbana della colonia e il suo rapporto con il paesaggio circostante.